Home Video MOLFETTA. Alessandra Mortelliti e il suo “Famosa”

MOLFETTA. Alessandra Mortelliti e il suo “Famosa”

Molfetta – Grande successo di pubblico e di consensi per la rassegna teatrale “Storie da me. Autori in scena”, organizzata dall’associazione culturale Malalingua, che sabato 10 e domenica 11 marzo ha visto in scena l’attrice Alessandra Mortelliti con “Famosa”.
Un monologo, scritto e interpretato dalla Mortelliti, che racconta la storia di Rocco Fiorella, un ragazzino siculo di quindici anni, che sente di appartenere ad un corpo sbagliato. Un corpo che cerca di mascherare attraverso trucchi, vestiti da diva, parrucche. Una vita non facile quella di Rocco che deve quotidianamente lottare contro i pregiudizi di un paese troppo piccolo e chiuso per poterlo accettare, e contro l’intolleranza del padre che, da troppo tempo, ha sostituito le parole e le carezze con botte e insulti.
Un ragazzo ingenuo, troppe volte ferito, usato e insultato che però non ha perso la voglia di sognare.
Rocco ha, infatti, un sogno nel cassetto: diventare famoso e poter incontrare Maria de Filippi. E’ lei, che nel suo immaginario, rappresenta la chiave per una svolta, per una vita nuova, per una vita felice.
La Mortelliti attraverso la comicità semplice di un ragazzo ingenuo e ignorante, riesce a conquistare il pubblico facendolo divertire e al tempo stesso, riflettere e sensibilizzare, attraverso le drammaticità che tingono di violenze la vita di Rocco.
Transessualità e omofobia: questi i temi importanti scelti dall’attrice.
Un viaggio dentro l’animo e la sensibilità umana, soprattutto di chi, spesso con troppa superficialità, viene definito diverso e sbagliato. Un’analisi del dramma quotidiano e del contrasto tra mente e corpo che dall’esterno nessuno può vedere e quindi comprendere. Un momento per riflettere e capire che dietro le parrucche, i trucchi eccentrici e i lustrini di Rocco, si nasconde una fragilità emotiva che troppo spesso è stata ignorata e sottovalutata, e quindi troppo frettolosamente giudicata e offesa.
Ed è proprio questa frettolosità di giudizio e il considerare il diverso come negativo che rende coloro che giudicano più orrendi e mostruosi di chi, invece, viene da loro definito mostro.
Grazie ad una straordinaria interpretazione l’attrice ha saputo ben toccare queste difficili tematiche colpendo al cuore il pubblico che, oltre che divertito, si è sentito profondamente coinvolto ed emozionato.
Un grazie particolare alla Mortelliti, perché su tali tematiche, nonostante i movimenti per il riconoscimento dei diritti e della dignità umana, c’è ancora molto da lavorare, soprattutto per elidere il pregiudizio e la paura di ciò che appare diverso.
E l’apparire non è sempre equivalente all’essere.

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