Home Video MOLFETTA. Il cantastorie: “U menéciedde”

MOLFETTA. Il cantastorie: “U menéciedde”

Molfetta – La più piccola delle sorelle di mia nonna era zia Angelina, detta “zi menonne”. Poiché era nubile, una volta morti i miei nonni, con i quali viveva, venne a vivere a casa nostra dove è rimasta fino alla sua morte. Zi Menonne è stata per me una fonte inesauribile di storie che mi raccontava nelle sere invernali quando stavo ad ascoltarla seduto accanto al braciere. La maggior parte dei racconti erano frutto della sua fervida fantasia e non narravano vicende di re o principesse, bensì storie di gente comune, di animali, di mostri immaginari ma che erano vicini come la “ghèmme de fierre” che usciva dal camino sul tetto, la “mèlombre” che si nascondeva nello specchio della “cefunìere”,o “u menèciedde”.
La storia del “menèciedde” che vi racconto è quella narratami dall’indimenticabile “zi menonne”.

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