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MOLFETTA. Lavorare per vivere

Molfetta – Un servizio sofferto questo che vedrete perché la redazione, dopo aver seguito l’evento con telecamera e due giornalisti, è stata duramente attaccata da alcuni appartenenti all’organizzazione. Lo scenario di guerriglia scelto da queste persone è stato il profilo personale del direttore che è stato insultato e minacciato in seguito al fatto che aveva dato spazio a due segnalazioni di cittadini che avevano visto nel corteo alcuni ragazzi che bevevano del vino e si erano indignati per questo.
La redazione ha comunque portato a termine il servizio che potete vedere allegato a questo articolo. Nel video traspare tutta la buona volontà e la sincerità di persone che credono nel loro pensiero e che hanno manifestato in maniera civile e unita. Una manifestazione, quella che vedrete nel video, sicuramente riuscita da parte degli organizzatori che, oltre alle parti istituzionali, ha visto quella dei ragazzi delle scuole a cui abbiamo dato molto spazio nel video. Vedere in un unico corteo appartenenti a diverse correnti politiche, studenti, forze di polizie e rappresentanti del centro sociale molfettese ha evidenziato che la questione Truck Center è una tragedia che ha coinvolto tutta la città. L’insegnamento è quello che dobbiamo tutti lavorare per una maggiore sicurezza partendo principalmente dalla formazione e dalla denuncia. Sbagliato porsi, invece, da giudici perché questo è compito della magistratura che sta lavorando ad un processo complesso e che non può essere riassunto in slogan da stadio. Nessuno può giudicare dicendo “Pagherete caro, pagherete tutto”. Pagherà chi ha colpa ma lo deciderà di ha il compito di farlo.
Tornando all’aggressione, siamo rimasti increduli nel sentire le attenzioni che ci sono stare rivolte. Sono state dette diverse cose dal fatto che siamo dei venduti al fatto che il nostro è un giornale da carnevale. C’è chi ha messo in discussione l’articolo 21 della Costituzione definendolo una storiella utile come paravento e tanto altro tutto ben salvato in un file immagine. Condanniamo fermamente questa aggressione che ancora una volta subiamo per dare voce ai cittadini ma la cosa che ci fa più male è l’indifferenza ad oggi del comitato che abbiamo promosso. Tra queste persone c’è chi ha chiaramente parlato a nome del comitato 3 marzo e promesso anche di denunciare il direttore della testata. Andremo a fondo sulla questione e, sul prossimo numero, ne parleremo molto. Parleremo principalmente della tragedia che è stata offuscata da queste reazioni sproporzionate ma parleremo della forza dei contenuti dei ragazzi, della reazione della destra molfettese sentitasi esclusa e della libertà di parola che, ancora oggi, la nostra Costituzione garantisce. Le segnalazioni aumentano e noi le caricheremo sempre pur consapevoli dei rischi che questo comporta. Ora aspettiamo la denuncia tanto promessa e le impressioni delle persone coinvolte.
Ringraziamo i lettori che ci seguono su Facebook, che hanno commentato positivamente e negativamente le segnalazioni ma lo hanno fatto in modo costruttivo e portando argomentazioni concrete senza autocelebrazioni e screditamenti continui verso chi ha un pensiero e una veduta differente dalla propria.

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