MOLFETTA. Un tuffo nel passato con nonna Maria

Molfetta – Per approfondire il tuffo nella storia di una Molfetta antica, nei giorni scorsi le telecamere de “Il Fatto” sono state invitate a casa della nipote di Rosaria Scardigno, la signora Maria de Gioia. Maria ha la grande fortuna di essere una delle poche centenarie molfettesi. Ma non solo. La sua più grande bellezza è quella di avere una memoria ancora lucida, che le permette di ricordare molti di quegli episodi che non risulterebbero così reali e suggestivi se non uditi con le proprie orecchie. Maria, dunque, risale ai tempi della guerra, nei quali lei si ritiene ancora una volta fortunata, poiché racconta di non aver mai vissuto la miseria: «Mio padre era agricoltore» -racconta- «e nonostante nei tempi di guerra ci fosse la fame assoluta, riusciva sempre a portare qualcosa a casa da mettere sotto i denti». Poche patate, verdura, povere erbe, nient’altro. Racconta di quando si sentivano delle voci provenire dalla strada che gridavano «Arrivano gli austriaci» e subito sua madre raccoglieva i 9 figli per metterli al riparo. Molfetta terminava in via Samarelli, una via che si trova nei pressi dell’attuale istituto Commerciale e Maria, con una nota di nostalgia, ricorda come lei non abbia mai saputo quali fossero gli altri confini della città, poiché i figli non venivano lasciati liberi di uscire soli. Una donna forte, lei, dagli occhi che brillano di gioia di vita nonostante tutti i suoi anni. Felice di avere una famiglia che le sta vicino. Una donna che non teme l’andar del tempo e che guarda con soddisfazione alle tenere rughe che caratterizzano e rendono speciale il suo viso.