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Progetto SIMPA

Da sempre conosciamo una Puglia feconda, non solo nella terra ma anche negli individui, nelle persone che ogni giorno calpestano quella stessa terra. E si sa, le giovani menti sono il terreno più fertile per generare sempre nuovi frutti. Questa volta un ottimo frutto, il progetto SIMPA, giunge proprio da ventitré giovani ricercatori pugliesi ed ancor prima da chi ha creduto in loro dandogli economicamente la capacità di agire. A capo di questo team il giovane ricercatore molfettese Gianluigi de Gennaro, responsabile scientifico che ci ha permesso di conoscere e comprendere il progetto SIMPA (Sistema integrato per il monitoraggio del particolato atmosferico), nato dall’unione e dalla collaborazione delle Università di Bari e del Salento assieme a due imprese, LEnviroS srl e FAI Instruments srl, il tutto finanziato in larga parte dalla Regione Puglia. Una ricerca durata quarantotto mesi e che ha permesso di comprendere la reale origine geografica di quelle polveri sottili, o fini (Pm10), che avendo più possibilità di attraversare il nostro sistema respiratorio possono essere causa di gravi danni al nostro organismo, mettendo a repentaglio in generale la salute pubblica. Come ci spiega il dottor de Gennaro, la realizzazione di questo sistema permette di conoscere «la vera identità delle polveri sottili» che nel caso della Puglia, ed anche delle regioni europee del Mediterraneo, sono di origine naturale, perché provenienti dal deserto del Sahara, ed in tal caso meno nocive rispetto a quelle polveri prodotte dalle attività umane e presenti in quantità maggiore nel nord Italia. Una ricerca da considerarsi davvero senza precedenti, se consideriamo l’importante utilizzo che se ne potrebbe fare all’interno dello scacchiere politico-ambientale europeo: l’accertamento dell’origine delle polveri sottili, infatti, potrebbe far evitare in alcuni casi le ingenti multe comminate dall’Unione Europea nel caso in cui le polveri superino i limiti massimi consentiti dalla legge. Una ricerca ed un progetto dall’impronta squisitamente pugliese, un vero vanto per quei giovani il cui futuro sembra in molti casi lastricato di precarietà. Dietro tutto c’è chi investe nella ricerca, chi crede nei professionisti del futuro, chi utilizza tutti i mezzi a disposizione per evitare quella fuga di cervelli talvolta inesorabile. Ma in primo piano ci sono loro, giovani talenti nostrani, come Gianluigi de Gennaro, con le loro idee e progetti, sogni grandi e piccoli, e la voglia di continuare ad agire sulla propria terra.

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